VALLARSA - Sul sequestro avvenuto ad
opera dei carabinieri dei Noe a malga Zocchi per inquinamento ambientale da
liquami interviene l´ex sindaco Paolo Stoffella che ritiene che «i termini della
questione non si discostino di molto da quelli sollevati durante la mia gestione
(1990-2000) di sindaco. Anche in quegli anni erano stati evidenziati potenziali
pericoli di inquinamento delle sorgenti dello Spino». «Nelle numerosissime
riunioni intervenute sulla questione - continua Stoffella -, alle quali avevo
sempre partecipato, avevo sempre cercato di dimostrare che potevano continuare a
convivere due sacrosanti diritti: quello dei cittadini di Rovereto di bere acqua
sana e pulita, e quella degli abitanti di Vallarsa di vedere ancora monticata la
malga. Il risultato fu un accordo intervenuto tra Comune, Asm di Rovereto e
gestori della malga, grazie al quale veniva garantita la monticazione di malga
Zocchi, e nel contempo salvaguardata l´igiene dell´acqua dello
Spino. Tecnicamente tutto ruotava attorno ad una serie d´interventi e
d´accorgimenti, per cui tutta la zona di mungitura veniva coperta all´inizio
della monticazione con una struttura fissa, e le acque che defluivano venivano
incanalate, raccolte e quindi allontanate in appositi contenitori. Il risultato
fu che a tutti i controlli successivamente fatti sull´acqua, non fu più
riscontrata la presenza di batteri fecali. Le domande che mi porgo oggi sono
queste. Che novità sono intervenute nel frattempo, tali da giustificare i
provvedimenti della magistratura? Sono stati rispettati, o sono invece stati
disattesi da qualcuno delle tre parti interessate in origine, gli accordi
stipulati che avevano garantito quell´equilibrio di cui parlavo sopra? Non è che
l´ormai solita minestra riscaldata del segretario scomodo, è diventata l´alibi
per nascondere negligenze od omissioni? Le mie sono adesso domande di un
cittadino qualunque, ma sono anche le domande di un sindaco che prova un gran
dolore nel vedere sempre più compromesso il suo pur modesto lavoro».
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